Perché un Piano delle strategie
A livello nazionale si registra, da anni, crisi dei centri storici, inadeguatezza dei sistemi
urbani, arretratezza della gestione del territorio, incapacità di valorizzare l’ambiente naturale e
assenza di strategie per elevare la dotazione dei servizi.
Queste le principali cause della costante perdita di qualità della vita anche in aree che
negli ultimi decenni hanno saputo produrre un elevato sviluppo socio-economico.
Il recente incremento della mobilità internazionale (fenomeno in crescita esponenziale) ed i
consistenti investimenti europei rivolti al settore dei servizi e delle infrastrutture (Corridoio
1, Corridoio 5, TAV), segnalano l’urgenza italiana di organizzare le risorse locali in sistemi d’a
rea vasta, attraverso un processo metodologico che individui i punti di forza e di crisi per
definire il modello di sviluppo sostenibile del territorio: una mission che orienti le scelte
politiche alla valorizzazione dell’identità e delle tipicità locali.
Il miglioramento della qualità della vita dei residenti deve attivarsi attraverso programmi e
pianificazioni collegati alle filiere produttive del patrimonio, della cultura, dello sport, del
tempo libero, del divertimento e del benessere in generale, dell’artigianato e di tutti i prodotti
tipici locali; una messa a sistema delle risorse disponibili, primi fra queste i beni culturali e
naturali.
L’identità del territorio è il punto centrale per cogliere pienamente il valore ed attivare
processi di sviluppo sostenibile fondati sull’integrazione tra testimonianze del presente e memoria
del passato (risorse culturali e naturali), necessità d’innovazione e prospettive economicamente
sostenibili:
ATTUARE LO SVILUPPO NELLA TUTELA.
Questa è la sfida culturale alla quale sono chiamati non solo gli amministratori, ma tutti gli
attori che interagiscono con le opportunità locali di crescita socio-economica.
Il Piano delle strategie per l’area vasta del Medio Friuli offre l’opportunità di
conseguire tre obiettivi fondamentali:
a) ricevere un approfondito rilievo critico della
situazione di fatto, corrispondente al necessario quadro conoscitivo;
b) ottenere una visione unitaria e strategica riferita al
territorio d’area vasta corrispondente alle linee prioritarie (punti forti e di debolezza);
c) superare la logica dei confini amministrativi, per
orientarsi alla collaborazione con i vari livelli delle istituzioni ed alla partecipazione
pubblico-privata.
Il collegamento sinergico tra rilievo critico, visione strategica delle potenzialità locali e
mission d’area vasta, costituisce la parte fondante di quel modello di sviluppo sostenibile attorno
al quale (se condiviso) prende forma e sostanza il lungo processo di definizione degli strumenti
della pianificazione urbanistica comunale.